Passione

Aforismi

Giambattista Vico

A tal boria di nazioni s'aggiugne qui la boria dei dotti; i quali ciò ch'essi sanno, vogliono che sia antico quanto che 'l mondo.
Gli uomini di corte idee stimano diritto, quanto si è spiegato con le parole.
Gli uomini prima sentono il necessario, dipoi badano all'utile, appresso avvertiscono il comodo, più innanzi si dilettano del piacere, quindi si dissolvono nel lusso, e finalmente impazzano in istrappazzar le sostanze.
Gli uomini sono naturalmente portati a conservar le memorie delle leggi e degli ordini, che li tengono dentro la loro società.
Gli uomini, che non sanno il vero delle cose, procurano d'attenersi al certo; perchè non potendo soddisfare l'intelletto con la scienza, almeno la volontà riposi sulla coscienza.
I deboli vogliono le leggi, i potenti le ricusano; gli ambiziosi, per farsi seguito, le promuovono; i principi, per uguagliar i potenti co' deboli, le proteggono.
I fanciulli vagliono potentemente nell'imitare; perchè osserviamo per lo più trastullarsi in assembrare ciò che son capaci d'apprendere.
I governi devono essere conformi alla natura degli uomini governati.
Il buonsenso è un giudizio formulato senza riflettere, condiviso da una classe intera, da una nazione intera, o dall'umanità intera.
Il più sublime lavoro della poesia è alle cose insensate dare senso e passione.
In ogni facoltà uomini, i quali non vi hanno la natura, vi riescono con ostinato studio dell'arie: ma in poesia è affatto negato di riuscire con l'arte, a chiunque non v'ha la natura.
L'ordine dell'idee deve procedere secondo l'ordine delle cose.
L'uomo per liindiffinita natura della mente umana, ove questa si rovesci nell'ignoranza, egli fa sè regola dell'Universo.
La fantasia altro non è che memoria o dilatata o composta.
La fantasia è tanto più robusta quanto più debole è il raziocinio.
La filosofia, per giovar al genere umano, dee sollevar e reggere l'uomo caduto e debole, non convellergli la natura, nè abbandonarla nella sua corruzione.
La meraviglia è figlia dell'ignoranza.
La natura dei popoli è prima cruda, poi severa, quindi benigna, appresso delicata, finalmente dissoluta.
La speranza e il coraggio di pochi lasciano tracce indelebili.
Le cose fuori del loro stato naturale né vi si adagiano né vi durano.
Le dottrine debbono cominciare da quando cominciano le materie che trattano.
Le streghe, nel tempo stesso che sono ricolme di spaventose superstizioni, sono sommamente fiere, ed immani; talchè, se bisogna, per solennizzare le loro stregonerie, esse uccidono spietatamente, e fanno in brani amabilissimi innocenti bambini.
È altra proprietà della mente umana, ch'ove gli uomini delle cose lontane, e non conosciute non possono fare ninna idea, le stimano dalle cose loro conosciute e presenti.